Grazie Maestri, grazie Levon Helm
Sono perfettamente cosciente di
perdere la stima di molti per questo articolo distante un miglio, dalle cose
che scrivo di solito, ma nei miei primi trenta anni la musica girava nelle mie
vene molte ore al giorno, poi mi sono disintossicato. Ma torniamo all'argomento
ogni tanto muore un artista che si va ad aggiungere nel firmamento dell'arte,
ho subito una serie di shock il primo fu John Lennon (chitarrista e tasterista nonché co-leader dei
Beatles, per non dire filosofo e genio) poi Gorge Harrison (Chitarrista solista
dei Beatles, e grande innovatore sotto il profilo armonico, basti citare il
brano "Something"), poi Richiard
Write, tasterista dei Pink Floyd indimenticabile il suo contrappunto con le
tastiere nel brano "Confortably Nunb" del celeberrimo The Wall mentre
si sciolgono gli assoli di Gill Moore, ora
sulla struttura armonica del ritornello sul doppio accordo a distanza di una
quinta (do sol) ora sulla struttura
armonica a basso discendente (mi- re, do
si7) chiuse dal salto "la maggiore" "do maggiore" che solo
i Pink potevano fare. Il vero capo lavoro, comunque, compreso da pochi
intenditori rimane "the atom from mother" dove Write realizza dei
capolavori di contrappunto sincopato ed arrangiamenti da favola che neanche
Emerson in ELP riuscirà a superare (a
mio avviso suo grande discepolo).La presenza di Write nei brani dei PInk è
sempre determinante ma mai invasiva, è sempre amalgamante, di grande atmosfera,
pone le fondamenta armoniche tonali sopratutto in un gruppo dove la chitarra
basso (Waters) era troppo assente nella dimensione tonale dei brani perchè troppo
occupato nel giocare a prendersi la platea con la chitarra solista. Non temeva
confronti ne nell'uso del piano tradizionale (the dark side of the moon) ne con
l'Hammond con il mitico leslie, ne con il Rhodes. Ma il colpo più grosso è stato
quando ho saputo della morte pochi mesi fa di Levon Helm, capisco che molti non
lo conoscono poiché faceva parte di un gruppo che nonostante abbia avuto una
grande fama soprattutto negli anni sessanta e settanta, non è arrivato in Italia nella giusta
considerazione che meritava. Infatti dopo i Beatles, dopo i Credence Clearwater
Revival, non possono che esserci loro ossia i "The Band" un gruppo
canadese, si chiamavano semplicemente "la banda" (in riferimento a
quegli anni). Sono stati il gruppo supporter di Bob Dylan, che penso che basti
ed avanzi per comprendere il livello del gruppo. Solitamente questi grandi
artisti fanno le audizioni e si compongono la banda un elemento alla volta, in
questo caso, più unico che raro, Bob Dylan dopo averli sentiti suonare prese la
banda al completo perché erano troppo perfetti e bravi. La banda era composta
da cinque elementi, ma contrariamente al modello del momento, ossia, doppia
chitarra, basso, batteria e tastiere, nella composizione di "The
Band" cerano due tastiere o meglio un piano ed una tastiera, e poi basso
chitarra e batteria. Alla chitarra solista c'era Robbie Robertson, al basso
Rick Danko, alle tastiere Garth Hudson, al piano forte Richard Manuel e alla batteria
Levon Helm. La cosa curiosa di questo gruppo e che tutti suonavano quasi tutti
gli strumenti, per cui è facile trovarli nelle session a suonare altri strumenti.
Levon Helm nonostante era il batterista
era anche il cantante del gruppo. Per chi ama la musica post Beatles, con un po'
di funky, ritmen-blues, country con un piccolo affaccio al pop, ma su di una solida
struttura rock questo è il gruppo giusto. Nonostante io apprezzi tutta la
produzione dei "the band" il capolavoro indiscusso è certamente
"The last Waltz". Di tutta la band sono ancora in vita solo due.
Questi grandi artisti ci hanno regalato un briciolo di eternità estraniandoci
dalla condizione umiliante del tempo. Giuseppe Turrisi 29-07-2012
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